Monastero di Mafra Portogallo 2006
2novembre 30, 2008 di elettra stamboulis
In realtà era un palazzo reale, costruito da Don Joao V per un voto: voleva una discendenza con Dona Marianna d’Austria. L’aspetto fondamentale è dato dalle dimensioni. Tutto è eccessivo, ma in realtà nulla è bello. Un esercizio di potere, volto a dominare la materia,a dare un senso all’oro brasiliano, ma che non denota una volontà di comunicazione o estetica. Gli interni sono quasi austeri, i quadri banali. Di fatto i reali non vennero quasi mai, se non per puntate di caccia (terribile la sala dei trofei, con le sedie realizzate con le corna di cervo) Interessante il pingue re Juan I, che fuggì in Brasile per poi ritornare.
Vale la pena visitare il convento per la biblioteca, anche se rimaniamo così, un po’ sulla soglia. Oltre ad essere un luogo che sembra uscire da un racconto di magia, l’aspetto più magico è il metodo di conservazione che hanno scelto di adottare. Difatti, malgrado ci siano libri di altissimo valore, le finestre sono aperte, non c’è atmosfera modificata… Di notte liberano un particolare tipo di pippistrello che si nutre degli insetti e microrganismi che attaccano le pagine…
Dormiamo a S. Martinho do Porto alla Pensione Atlante.
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